• La storia della collezione di Giovanni Virgadavola.

La storia della collezione di Giovanni Virgadavola, ebbe inizio nel 1965, quando all’età di 25 anni, Giovanni si rese conto del progressivo cambiamento della cultura, della continua scomparsa di molti mestieri e che il carretto siciliano, che fino a quel tempo era usato per il trasporto di cose e persone, iniziò ad essere sostituito dai mezzi a motore. Inizialmente la collezione si compose principalmente di carretti siciliani, ma essendo il carretto un mezzo agricolo, iniziò ad incrementare la collezione con attrezzi da lavoro realizzati a mano con ingegnosa capacità  dell'arte più antica. Non tardarono ad arrivare le peggiori critiche,  poiché il carretto era già considerato peggio di un pezzo di ferro vecchio, utile solo a cucinare i legumi e gli elementi raccolti e integrati nella collezione, erano considerati pari alla spazzatura. Giovanni, per amore e passione di ciò che stava costruendo, 

non si fece comunque scoraggiare e iniziò a dare forma alla sua collezione creando nel proprio terreno agricolo, "La serra museo". Negli anni a seguire continua lo studio e la ricerca fino al 2004, annata, in cui una laureanda si ispira alla Serra Museo per la sua tesi di laurea e ne censisce la collezione nello stesso anno in formato sia digitale che cartaceo censendo più di 1100 elementi culturali raccolti, registrati alla soprintendenza per i beni culturali e ambientali N1067 della Regione Sicilia. Nel 2012, il comune di Vittoria, decide di assegnare un posto dentro la città, all'interno della fiera EMAIA di Vittoria, nel quale  ancora oggi è custodita.

  • La collezione: 

La collezione, ad oggi è composta da 29 carretti. Il più antico risale al 1890 con targa originale, 2 carrettini, 2 carrozze e 2 calesse oltre a più di 1500 attrezzi e utensili da lavoro usati dagli artigiani come i bottai, fabbri, maniscalchi, carradori e attrezzatura da lavoro utilizzati per la produzione di vino e cereali, la raccolta del grano, uva e le olive. Inoltre, detiene bardature da lavoro, da festa per il mulo e cavallo, la tipica casa del contadino, pupi siciliani e 80 dipinti tra quadri e cartelloni da "cuntastorie" dipinti e raccontati da Giovanni Virgadavola. Ogni pezzo della collezione ha una propria storia da raccontare dopo aver svolto le proprie mansioni per decenni, dopo aver attraversato periodi storici come la Prima e la Seconda guerra mondiale, elementi che hanno resistito all’estinzione grazie alla cura, la passione e il sogno di Giovanni che dedicò la sua vita, per evitare la scomparsa di una grande fetta di cultura siciliana. Visitando la collezione si ha la sensazione di un ritorno al passato, in un tempo che solo questa collezione ha la forza di raccontare.