R.E.I.S. Registro Eredità Immateriali Della Sicilia
In seguito alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, approvata dall'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) il 17 ottobre 2003, le varie regioni d'Italia hanno fondato i propri archivi per la tutela del proprio patrimonio culturale immateriale. In Sicilia per la tutela dei propri beni immateriali nel 26 luglio 2005, l'Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione, ha creato il Registro del Patrimonio culturale Immateriale (REI) Registro Eredità Immateriali. Il Registro fu composto da 4 Libri: il Libro dei Saperi, il Libro delle Celebrazioni, il Libro delle Espressioni, il Libro dei Tesori Umani Viventi. In seguito però nel 5 marzo 2014, con gli ultimi aggiornamenti e le ultime direttive emanate dall'UNESCO, il Registro venne aggiornato e istituito in nuovo Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana (R.E.I.S.) che vienne composto dai seguenti libri:
Il Libro delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali in cui iscrivere i riti, le cerimonie e le manifestazioni popolari associate alla religiosità, ai cicli produttivi, all'intrattenimento e ad altri momenti che si pongono quali tratti storico-culturali caratterizzanti la vita di una comunità.
Il Libro dei Mestieri, dei Saperi e delle Tecniche in cui iscrivere le pratiche ergologiche legate alla storia e alle tradizioni delle comunità e le conoscenze riferite alla gestione del territorio e alla rappresentazione dei cicli naturali e cosmici.
Il Libro dei Dialetti, delle Parlate e dei Gerghi in cui iscrivere quei fenomeni di comunicazione linguistica che sono esito di particolari vicende storico-culturali o espressione di specifici gruppi socioculturali.
Il Libro delle Pratiche Espressive e dei Repertori Orali in cui iscrivere le tradizioni musicali, coreutiche, drammatiche, verbali e ludiche trasmesse entro dinamiche di elaborazione comunitaria storicamente stratificate.
Il Libro dei Tesori Umani Viventi in cui iscrivere quegli individui, le collettività, i gruppi che si pongono quali detentori unici o particolarmente qualificati di saperi tecnici, rituali-cerimoniali, linguistici o espressivi riferibili a processi storico-culturali di "lunga durata".
Il Libro degli Spazi Simbolici in cui iscrivere gli spazi che hanno registrato eventi tali da sortire dinamiche di memorie collettive, produzione simbolica o che si pongono quali scenari socioculturali storicamente identificati.
I registri seguono gli scopi adottati dall'UNESCO ma guidati dalle proprie regioni.
La richiesta di iscrizione deve essere inviata alla Soprintendenza per i Beni Culturali competente per territorio da associazioni, enti, soggetti pubblici o privati senza scopo di lucro e deve essere corredata dai documenti richiesti. La competente Soprintendenza valuterà preliminarmente l'istanza e, dopo aver accertato il possesso dei requisiti per l'ammissibilità, darà avvio al procedimento. La Commissione Registro Eredità Immateriali valuterà la proposta e relazionerà in merito alla richiesta di iscrizione del bene nel REIS. Ricevuto il parere della Commissione, il Dipartimento concluderà il procedimento amministrativo con motivato provvedimento a firma del Dirigente Generale, iscrivendo il bene nel libro corrispondente del Registro ed avvisando i soggetti proponenti. Il Decreto prevede la cancellazione del titolo di Eredità Immateriale della Regione Sicilia in caso di accertata insussistenza dei caratteri richiesti. Il Centro Regionale per l'inventariazione e la Catalogazione renderà operativo il Programma Regionale delle Eredità Immateriali entro novanta giorni dalla entrata in vigore del Decreto.
Viene comunicato il 10-06-2022 agli enti associazioni e a Giovanni Virgadavola che "L'attuale Commissione Eredità Immateriali nominata con D.A. n.13 del 18-02-2021 nella seduta del 12-04-2022 ha accolto la richiesta di iscrizione del bene "Giovanni Virgadavola: Cuntastorie e poeta dialettale ibleo" inserendola nel "Libro Dei Tesori Umani Viventi" riconoscendo il suo repertorio di testi e musiche legati alla tradizione dei carrettieri e dei canti dei carrettieri. Giovanni Virgadavola non è solo un l'ultimo esempio di cantastorie, ma studioso della storia del carretto siciliano, poeta e abile pittore.